Su 4.1 Colazione da Tiffany, hanno scritto anche:
Ricollegandomi alla riflessione su questa sequenza vista come rappresentazione dello sguardo e del desiderio maschile vorrei approfondire l'argomento chiamando in causa altre sequenze del film, ovvero quelle relative alla giornata che passano insieme Holly e Paul, in cui entrambi decidono di compiere azioni mai fatte prima. Queste sequenze hanno, come quella descritta nel post, una rappresentazione non realistica, ma che agli occhi dello spettatore appare tale.
Visualizza la sequenza: https://www.youtube.com/watch?v=HzT89jyi56s |
E'
innanzitutto Paul a prendere l'iniziativa di uscire e passare la
giornata insieme ed Holly accetta. La vediamo andare in camera a
cambiarsi, ma scompare dietro al muro e il nostro sguardo rimane fisso
su Paul (è lui il soggetto, Holly l'oggetto del desiderio). Holly
ricompare proponendogli di "passare la giornata a fare cose che non
hanno mai fatto prima". Paul accetta, e appena apre lo champagne inizia
la musica che accompagna la scena successiva in cui vanno da Tiffany.
Holly prende sì in parte l'iniziativa, ma il suo carattere esuberante,
irriverente ed energico non è mai un elemento sovversivo per il
protagonista maschile, non altera nessun equilibrio di "potere" nel loro
rapporto. Anzi, al contrario, quell'aspetto del suo carattere è forse
il nucleo centrale del desiderio di Paul, molto di più rispetto alla
bellezza di Holly. Utilizzando un termine moderno, coniato dal critico
cinematografico Nathan Rabin, Holly sembrerebbe essere lo stereotipo
della "Manic Pixie Dream Girl", ovvero una ragazza che "esiste solamente
nelle febbrili immaginazioni di scrittori-registi sensibili, per
insegnare a questi giovani malinconici ad abbracciare la vita e i suoi
infiniti misteri e avventure". Non sembrerebbe esserci descrizione più
adatta ad Holly e al suo rapporto con Paul. Non a caso, come descritto
ampiamente nel post, appare a Paul proprio mentre questi sta scrivendo.
Holly è una fantasia, una proiezione, non è una ragazza che può esistere
nel mondo reale. Ciò è sottolineato in alcune sequenze della loro
"giornata libera". Quando entrano da Tiffany, la scenografia è dominata
dal marrone e dal blu cobalto. Paul indossa un abito blu scuro, come
tutti gli altri uomini presenti. Nella monotonia di questi colori, Holly
risalta come una stella con il suo cappotto arancione:
Brilla come una stella anche nella scena successiva ambientata nella libreria, che presenta una color palette simile, in cui però il marrone prevale ovviamente sul cobalto. Come Holly sia un desiderio proiettato viene riconfermato anche nella scena in cui i due cercano di rubare in un discount. La sorte vuole che Holly scappi dal negozio con la maschera di un gatto, che richiama inevitabilmente il libro "Nove vite" scritto da Paul:
E. Giudici - 22 novembre 2020
Dopo aver rivisto la bellissima sequenza di Moon River in Colazione da Tiffany mi è subito venuta in mente una scena molto simile presente nel film Moulin Rouge (2001). Si tratta della sequenza in cui la protagonista, Satine (interpretata da Nicole Kidman) , canta “One day I’ll fly away”. La scena si apre con Satine che, attraverso un monologo interiore sotto forma di canzone, si sfoga all’interno della sua stanza. L’inquadratura seguente si sposta, pur rimanendo in lontananza, sul protagonista maschile, Christian (interpretato da Ewan McGregor), intento a scrivere a macchina il suo primo romanzo. Dopo di che la macchina da presa torna nuovamente su Satine che nel frattempo si è avvicinata alla finestra della sua stanza. Subito dopo vediamo Chirstian accorgersi di lei e dirigersi alla finestra per sentire la sua voce. Da lì iniziano una serie di campi e controcampi tra i due protagonisti che si stringono sempre di più in primi piani man mano che lui posa la sua attenzione su di lei.
Vedi sequenza: https://youtu.be/4N7VK7vHwnw |
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