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giovedì 30 settembre 2021

2.2 Espansioni 2020

Su Griffith e la nascita del MRI, hanno scritto anche:

 T. GALLINARO - mercoledì, 10 marzo 2021

Nel film Tenet di Christopher Nolan (2020) il genere spy story è stato completamente rinnovato attraverso una gestione trasversale del tempo filmico e narrativo.
Mi interessa capire come il regista abbia perseguito una rinnovata “volontà formativa nei confronti dello spettatore” che mi ricorda gli sforzi di Porter nei film Train Robbery e Fireman. Quello di Nolan è uno spettatore che ha digerito da tempo la propria ubiquità nel cinema di stampo hollywoodiano ed è pronto per nuove esperienze extrasensoriali anche grazie all’alta tecnologia dei sistemi di ripresa e degli effetti speciali di post produzione.
Mi interessa inoltre sottolineare come il regista abbia potuto mettere in scena tutto questo innestando all’interno del genere “Action movie” alcuni elementi mutuati dal genere “Fantascienza”.
La classica struttura bipolare dove T=tempo della narrazione e S1= spazio del protagonista e S2= spazio dell’antagonista viene completamente sradicata a favore di una struttura più complessa in cui, dato uno spazio S, abbiamo il T1 protagonista, T2 protagonista, T1 antagonista ed il T2 antagonista (moltiplicato per tutti i personaggi presenti in scena) dove T1 corrisponde al tempo presente e T2 corrisponde al tempo passato.
Nella stessa inquadratura il tempo presente e il tempo passato coesistono ovvero le azioni sono svolte dagli stessi personaggi che agiscono nel presente e nel passato all’interno dello stesso spazio diegetico.
Prendo come esempio la scena della rapina in autostrada in cui Neil ed il Protagonista cercano di rubare il plutonio che viene trasportato in un convoglio ad alta sicurezza. Presto arriva anche l’Antagonista Andrej Sator assieme ad una squadra di uomini “invertiti” ovvero che arrivano dal futuro ed agiscono in un tempo “invertito” e quindi contrario al tempo vettoriale del film. La forza dell’Antagonista sta nel fatto che egli sta agendo in entrambi i flussi temporali in quella che nel film stesso viene definita metalinguisticamente “La manovra a tenaglia temporale”.

Tenet, l'inseguimento su più livelli temporali
  

Ma se nel cinema una “scena” è dove il tempo della storia è uguale al tempo della narrazione e una “sequenza” è dove il tempo della storia è differente dal tempo della narrazione, come posso definire l’insieme di inquadrature in cui il tempo della storia si ripiega su sé stesso e il tempo della narrazione viene moltiplicato nello spazio? Il concetto mi viene suggerito dal titolo stesso del film TENET il verbo palindromo presente all’interno del quadrato di Sator (Sator Arepo Tenet Opera Rotas).

Quadrato di Sator

E se Inception (Nolan 2010) è “frattale” poiché si tratta di una struttura temporale che si moltiplica mantenendo la sua forma su spazi diversi (mi interessa molto il richiamo dell’architettura onirica alle scale nei quadri di Escher, vedi clip sotto), una struttura dotata di omotetia interna che dilata la diegesi mantenendo invariati forma e angoli di incisione del tempo, 

  

su Tenet la critica parla di “struttura palindroma”: una struttura in cui interviene a pieno la teoria della relatività. Personalmente definirei piuttosto la struttura di Tenet “bustrofedica”. Di fatto i personaggi del film sono presenti nel passato e nel presente ed agiscono all’interno dello stesso spazio in schemi vettoriali opposti. La direzione di lettura non è univoca come il flusso del tempo a cui siamo solitamente abituati nel cinema e nella vita reale, la struttura bustrofedica ha un sviluppo del tempo al suo interno che si può non solo leggere ma anche scrivere in entrambe le direzioni: verso il passato e verso il futuro.

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