Su Griffith e la nascita del MRI, hanno scritto anche:
T. GALLINARO - mercoledì, 10 marzo 2021
Nel film Tenet di Christopher Nolan (2020) il genere spy story è
stato completamente rinnovato attraverso una gestione trasversale del
tempo filmico e narrativo.
Mi interessa capire come il regista abbia
perseguito una rinnovata “volontà formativa nei confronti dello
spettatore” che mi ricorda gli sforzi di Porter nei film Train Robbery e
Fireman. Quello di Nolan è uno spettatore che ha digerito da tempo la
propria ubiquità nel cinema di stampo hollywoodiano ed è pronto per
nuove esperienze extrasensoriali anche grazie all’alta tecnologia dei
sistemi di ripresa e degli effetti speciali di post produzione.
Mi
interessa inoltre sottolineare come il regista abbia potuto mettere in
scena tutto questo innestando all’interno del genere “Action movie”
alcuni elementi mutuati dal genere “Fantascienza”.
La classica
struttura bipolare dove T=tempo della narrazione e S1= spazio del
protagonista e S2= spazio dell’antagonista viene completamente sradicata
a favore di una struttura più complessa in cui, dato uno spazio S,
abbiamo il T1 protagonista, T2 protagonista, T1 antagonista ed il T2
antagonista (moltiplicato per tutti i personaggi presenti in scena) dove
T1 corrisponde al tempo presente e T2 corrisponde al tempo passato.
Nella
stessa inquadratura il tempo presente e il tempo passato coesistono
ovvero le azioni sono svolte dagli stessi personaggi che agiscono nel
presente e nel passato all’interno dello stesso spazio diegetico.
Prendo
come esempio la scena della rapina in autostrada in cui Neil ed il
Protagonista cercano di rubare il plutonio che viene trasportato in un
convoglio ad alta sicurezza. Presto arriva anche l’Antagonista Andrej
Sator assieme ad una squadra di uomini “invertiti” ovvero che arrivano
dal futuro ed agiscono in un tempo “invertito” e quindi contrario al
tempo vettoriale del film. La forza dell’Antagonista sta nel fatto che
egli sta agendo in entrambi i flussi temporali in quella che nel film
stesso viene definita metalinguisticamente “La manovra a tenaglia
temporale”.
Tenet, l'inseguimento su più livelli temporali |
Ma se nel cinema una “scena” è dove il tempo della storia è uguale al tempo della narrazione e una “sequenza” è dove il tempo della storia è differente dal tempo della narrazione, come posso definire l’insieme di inquadrature in cui il tempo della storia si ripiega su sé stesso e il tempo della narrazione viene moltiplicato nello spazio? Il concetto mi viene suggerito dal titolo stesso del film TENET il verbo palindromo presente all’interno del quadrato di Sator (Sator Arepo Tenet Opera Rotas).
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